10.28.2007

アイスクリ-ム時間。L'ora del gelato

Diciamocelo.Sarà anche autunno avanzato, ma un gelato ci sta sempre bene.Ricordi, Davide (per voi nonnina) la proposta quotidiana delle mezzanotte, mezzanotte e mezza? "Gelato?!".E via di corsa, al conbini più vicino (ok, anche l'unico in zona, se parliamo di Hayama, nel mese di agosto).Bei tempi eh?
Per coloro che non sanno, i conbini sono una realtà commerciale ben radicata in Giappone, che prevede questa diffusione capillare, in tutto il territorio, di piccoli negozietti, una sorta di bazaar, dove trovare "un pò di tutto", aperti 7 giorni su 7, 24 su 24.Il loro nome deriva dall'ennesima contrazione occidentalistica di "Convenience store".Dai salarymen che magari all'ultimo momento si trovano coi calzini bucati, o un bottone della giacca lì lì per cadere, alle casalinghe che hanno finito la salsa di soia, dai giovani spiantati che in crisi di astinenza non hanno più nessun giornalaccio semierotico da leggere, al distinto "naninani-sama" che si vuol sgranocchiare qualcosa: tutti hanno bisogno di un conbini sotto casa.E lasciatemene citare uno per tutti, senza togliere nulla agli altri: Lawson.
Questo simpatico, cordiale luogo di piacere, inteso in senso palatale.Da Shibuya a Tamaplaza (nonostante la sua scoperta troppo tarda, poichè agli inizi si andava già di Family Smart), fino ad Hayama, dove il suo regno era incontrastato."Gelato?!" era la parola d'ordine.Sapendo di trovare sempre un buon compagno fidato di Gelatizzazione, mi rivolgevo a colpo sicuro, chiedendolo a Davide.Sapevo non mi avrebbe deluso.E così prendi, esci dalla casetta chiudendo la maniglia, senza preoccuparti di giri di chiave, o lasciare le luci accese per dissimulare ai ladri presenze.."Siamo in Giappone", pensavamo a ragione, "forse il posto più sicuro del mondo".Sciabattando per le stradine di una che altro non è che lo stampo fedele della più classica località in riva al mare, immersi nel più totale silenzio rumoroso e magico delle montagnole circostanti, con passo deciso e godurioso, ci godevamo questi dieci minuti di stradina.Senza esserci mai davvero abituati, attraversiamo la strada guardando prima a destra, e solo poi a sinistra (visto che in Giappone, per chi ignorasse, hanno la guida nell'auto al posto destro, ma in strada tengono la sinsitra), e arriviamo, tra un semi e l'altro, alla nostra meta.Non me ne voglia il Lawson Shibuyano, del quale magari parlerò più avanti (o del quale magari lascerò parola al buon Nonnina), ma perdonatemi se non voglio tirare in ballo luoghi comuni, quando dico che il gestore del Lawson di Hayama era (ed è) un simpatico, grande grosso similbonzo (con un figlio probabilmente però mai cresciuto dentro, e sempre un pò bambinone), che dai, dai tre, dai tutte le sere, dopo una settimana ci saluta con larghi sorrisi, e ci riconosce non appena varchiamo la soglia.Con la sua divisa a righe azzurrine e bianche ci aspetta in cassa, al varco, con noi che andiamo a pagare il nostro gelato.E non un gelato normale..ma di questo vi parlo un pochino più avanti, con un esempio fotografico lampante.Una sera è riuscito addirittura a dirci "Ah, ieri menta, oggi questo", ricordandosi esattamente quindi cosa avessimo comprato il giorno prima.Serve che vi faccia notare, quanta genta possa recarsi durante il giorno in questi posti, e quanta gente compri il gelato, in una afosissima estate giapponese?E lui imperterrito che ci spiazza con la sua straordinaria memoria.E noi, come due idioti, colti alla sprovvista, senza parole, senza ribattere quasi nulla.Come ci siam sentiti piccoli..ma al tempo stesso, ci si è gonfiato il petto di orgoglio.Riconosciuti, ricordati.O trovare in cassa suo figlio, altra esperienza unica..:D.L'uomo che adora la parola "chodo" (che indica il dare\ricevere i soldi esatti, senza resto) più di chiunque altro,e che ti accoglie con questa sua vocina altamente dissonante rispetto la sua cicciolesca corporatura...e ride, sorride sempre.
E noi paghiamo i nostri MISERI (non perchè lo siamo noi, ma perchè altro che prezzi occidentali, là il massimo per un gelato son 200 yen, corrispondenti a 1 euro e 20 circa, il prezzo medio è 105, e si può avere un ghiacciolo [che non è come i nostri, che succhi e resta il pallido ghiaccio...] per 78 MISERI..lasciatemelo ripetere...yen.78 Yen sono nemmeno 50 cents di euro...ci rendiamo conto?
E poi che gelati...guardate, non fosse che la foto parla da sola, ma voglio "sprecare" delle parole per questo gelato (nell'occasione preso a Tamaplaza, ma poi, rimastone folgorato, ho concesso più e più volte il bis)




Gusto: anguria.Direte voi, "bleah, l'ho provato una volta anche in Italia, il gusto anguria...ma sa di cetriolo!".Così pensavo anche io, quando ero giovane e ancora acerbo, forse non pronto a lasciarmi sorprendere dal Giappone.Lo prendo, lo scarto, addento.Subito mi colpiscono la forma a fetta di cocomero,e la sua solidità, nonostante l'apparenza da ghiacciolo.Secondo, il gusto.Perfetto, cocomero ben maturo, dolce e zuccherino al punto giusto.Ci sono anche i semini, di cioccolata.Sfiziosi, perfetti, fedelmente riprodotti.Mangi, mangi, godi..tra un orgasmo palatale e l'altro, arrivi addirittura alla scorza... "Come una vera fetta di cocomero!" pensi.Già, il gusto della parte finale, (che tra l'altro anche cromaticamente rispecchia la realtà, sfumando dal rosso al verde, passando per il bianco) è sempre anguria, ma è meno dolce, più neutro.Quasi fosse davvero buccia.Fidatevi, un'esperienza, per quanto riguarda i gelati, unica.Mi spiace dirlo, compete addirittura con il jumbo, e siate consapevoli del conflitto interiore che sento, mentre affermo ciò.
"Davide, Gelato?!"

Sob.

1 commento:

ノンニナ ha detto...

no scusa...io aspettavo che qualcuno scrivesse qualcosina su sto maravegioso capolavoro gelatiero, ma se nessuno lo fa..:)
....mamma mia.."oh stase..gelato?"....buuuh..sigh, che nostalgia..