10.07.2007

Il BESTIARIO giapponese - parte 1

Dunque, non sapendo proprio da che parte iniziare a dissotterrare i miei ancora pulsanti ricordi, e volendo tuttavia farlo senza troppi preamboli (chè, se cominciassi mi perderei in digressioni fatali per il successivo sviluppo della nostra testimoniaza:) ho deciso di postare per sezioni tematiche il metariale..è la soluzione più conveniente e selettiva, giacchè se cominciassi( e due..) a riesumare tutte la foto dall'inizio dell'avventura in linea cronologica sarebbe dammori'....affascinante(solo per noi che avremo l'opportunità di ripercorrere l'iteninerio nel sacro, per dirla raverianemante) ma alquanto fastidioso e monotono per il pubblico nettiano....anche se c'è da dire che, mizzega, sarebbe un stecca poter dire "ecco qui siamo a Shibuya, è subito dopo aver scattato questa foto siamo stati accalappiati da un polifemico ciccione che ci ha portato in un ristorante dal solito nomignolo accattivante tipo "La tigre del Sud" o robe del genere...."...basta sto svelando troppo...:) comunque questo per dire che un po' mi rammarico di non poter perpetrare una catalogazione pervicacemente (per dirla calzianamente)lineare quanto lo sarebbe stato se avessimo avuto la possibilià di postare in loco....vabbè al diavolo e cominciamo!!!!!!!!!!
La prima sezione proposta, e già mmmme sento avvampà dalla frenesia, è sull'universo faunistico selvatico giapponese, una succulento discorso intriso di URA, spiritualità e cultura pop di stampo Pokemonico...vi dirò perchè in seguito.
Adesso dite che è una cacatona andare in Giappo e perdersi a forografare "comunissime" farfalle, cavallette e insetti di vario tipo....e io vi spedirò con un dolce calcio nel deretano in questo AMAI NA NIHON, cosicchè possiate accorgervi di come non si possa rimanere miopi e sordi alla gazarra di queste "bestiole".....
Inanzitutto difendo questa nostra attenzione nipponica direi per queste piccole cose che ci ha regalato un bagaglione tematico innovativo, dalle schifezze più insulse alle più nobili e preclare giapponeserie.

Il perchè dovrebbe affascinare tanto questo capitolo, e perchè ha colpito e fatto macchianare i nostri rombanti cervelli è innanzitutto un discorso che si ricollega alla spiccata ruralità del Giappone, insindacabile nonostante la facciata metropolitana e futuristica che il Giappone propina alle turbe di questa terra...e che la gente manda giù con gusto, tipo una bibita da Jidoohanbaiki:)..ma questo sarà altro argomento

Per adesso mi preme dire che il Giappo si sa, è molto montagnoso e la natura è invasiva tanto quanto lo sono gli animali...e prendiamo "invasiva" con un'accezione SEKKYOKUTEKi, positiva insomma, conforme alla più pura sostanza Wabi Sabi: i Giappi vivono in singolare comunione, ma anche questo si sa, con il loro bell'ambiente ed è stupefacente come abbiano tuttora mantenuto un rapporto di convivenza quotidiana con gli spazi naturali, che da noi vengono razionalizzati e resi "inoffensivi" chissà da quale pericolo poi, emancipando il mondo umano da quello naturale...con questo non si vuole dire che i Giappi di oggi vengano svegliati dalla stormire delle fronde di una pianta imbufalita che bussa alla porta reclamando con tono sostenuto di essere annaffiata pena la demolizione dell'intera struttura (quasi:)ma che se da noi da fastidio che i rami delle betulle(faccio un esempio autobiografico) si avvicinino un po' alle imposte degli appartamenti turbando l'assetto luminoso degli interni degli inquilini e vengano spianate a zero nel giro di un paio di giorni lì insomma un po' si sorvola, si accetta(chissà se con lucida devozione o con omologato automatismo:) e via così......

E se la natura non rompe troppo le pelotas anche le sue appendici animali sono "benvenute"...
Marco, nel suo pellegrinaggio al Todaiji di Nara ci ha raccontato il suo (magro devo dire:) stupore nel vedere i cerbiatti liberi a decine scorrazzare per lo spiazzo principale e civettare con i turisti..ma a decine proprio, e NON è un parco naturale in senso occidentale(sempre discorso della gettificazione degli spazi naturali in Occidente)....

Io di cerbiatto ne ho visti due soli, ma dentro un recintino lungo una strada tra le montagne vicino ad Akoo, nei pressi di Himeji e Oosaka, tra le due regioni tra Cyuugoku e Kinki, accompagnato dalla famiglia che mi ha ospitato per breve tempo (altra storia ancora...aiuto!!!)



Eccotelo qua! L'altro/a sta dentro al capannuccio.
Ma torniamo al tema principale, la specialità della fauna giappa...

Gli insetti, gli insetti prima di tutto!!!!!!
Pazzescamente grossi e pazzescamente diffusi ovunque, e per ovunque intendo, fedelmente a quanto suddetto, anche nei domicili umani!
Eccovi una sfilza di foto esemplari!

1)



2)





Prima vi raccapriccio un pò con queste foto di enormi GOKIBURI, scarafaggi semi-immortali, iper veloci, corazzati più di carri Abrahm, con cui abbiamo ingaggiato battaglie nucleari(quelle decisive le ha effettuate Marco, che stando al piano di sotto del nostro monumentale appartamento ricco di luoghi stantii, legno altro, era perennemente equipaggiato di una potentissima bomboletta insetticida e prima di dormire disinfestava ogni cantone nei dintorni del suo Futon....forse era più gustoso:).
Di scarafaggi ce ne sono dappertutto in tutto il mondo, ma è singolare notare come di grossi così sia raro beccarli scorazzare per il pavimento di casa o sulla parete!
Adesso non pensate che le case giappe siano tutte luride e impestate, semplicemente gli insettoni riescono a circcolare abilmente nelle strutture e i giappi non si gettano in cacce sfrenate all'ultimo carapace per stecchirli tutti con l'inebriante senso di soddisfazione a carico.

1) Sopra eccone uno intento a rovistare tra le scatole di ramen nella credenza attigua al lavandino nella cucina del nostro mitico dormitorio(quella sì era davvero pessima:)....che dire, la foro fa schif quanto il contenuto, ma rende bene la dimensione di familiarità che l'animalone ha con l'ambiente.

2) Poi, un altro TERMINATO da Marco al primo piano, accasciato morente sul pavimento, medie dimensioni, poco più di un pollice..antenne escluse
C'è voluta metà bomboletta per farlo secco, cazzo....e una corsa per tutto l'appartamento per beccarlo...ho dovuto io portare la salma all'obitorio assicurandogli poi degna sepoltura.
Le battaglie si scatenavano senza preavviso, in prevalenza al tramonto o al crepuscolo inoltrato, e gli insettoni attaccavano sempre il fronte più debole della struttura, il primo piano, dove il capitano Marco deteneva il comando della cintura di sicurezza.
Infuriavano per qualche minuto tra gli urli strazianti delle milizie del contigente del capitano Marco e lo schioccare terrorizzante delle mandibole dei GOKIBURI famelici per la lunga inedia.
Tutto si esauriva e i due fronti si trinceravano lungo le nuove linee, in estasi per gli esigui metri conquistanti, o cupi per la perdita degli altrettanti...

つづく。。。






3 commenti:

Anonimo ha detto...

GRAZIE! adesso non voglio andare più in giappone ;___; io, povera scaraggiofobica (o scarrafonfobica, rende meglio..)più schifittosa del pianeta, non metterò MAI piede in appartamenti che non siano almeno al DECIMO piano! dove gli unici pericoli possono essere i boing 747 o il falco di heidi -.- GRAZIE RONZO, GRAZIE! ;_;

Anonimo ha detto...

ah ma non sei ronzo..beh, grazie lo stesso >____<

Giulio ha detto...

Davideeee devo dire che il tuo post mi ha fatto capire quanto diverse possano essere le interpretazioni del giappone in tutte le cose! A brefe farò anche io dei post a carattere prettamente igenico sanitario sul giappo, non vedo l'ora di confrontare le nostre idee... prima mi dedico alla lettura degli ultimi post...