11.23.2007

Raverianamente parlando: lo spazio igenico tra antropologia, società e pazzie

Si ode spesso dire con leggerezza, tra donne, "Hei Marta,vado in bagno un attimo, vieni?" "Si, vengo anch'io!"....

Meno sovente se non raramente invece capita che tra maschi si dica "Uè Max che dici andiamo a farci una pisciata?" "Ma si vabbene, andiamo!!"....

Sta di fatto che in questo frangente i mascolini redattori di questo blog si sono proprio dati un esilarante appuntamento di merda(scusate:) nel nostro blog trasformato per l'occasione in latrina virtuale!:)...e allora vai con le cacate! tutti insieme deliberatamente!

prrrot plof plof..

(Ringrazio Giullo tra l'altro per la meticolosità con cui linka formule complesse, non sempre di scontato dominio del pubblico)


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Parlo con la coerenza e l'onesta di essere "escretore" prima di tutto


E' ben nota a tutti l'usanza atavica femminile di utenza collettiva dello spazio igenico (in Giappo poi:) dove, vorrei subito chiarire per non essere imputato di stolidità, per "utenza collettiva" non intendo naturalmente l'espletamento delle funzioni fisiologiche, cioè non si pisciacchia tutte assieme (in tal caso avrei scritto esercizio:) a cui è destinata normalmente l'aerea, bensì alla fruizione più generica e lata della medesima nella totalità dei suoi servizi: quindi lavabo, specchi ecc..e non solo il water per intenderci.
Non per essere pretenzioso, ma vorrei insistere, senza così plagiare la costituzionalissima uguaglianza tra tutti gli esseri umani di ambedue i sessi sancita in primis dai documenti ufficiali di gran parte dei paesi civilizzati, sulla dissomiglianza pratica, in tale materia, tra i sessi medesimi.

Cercherò di dimostrarvelo :)

Anzitutto, comprendere la sostanziale dicotomia semantica di cui sopra è essenziale giacchè il loco igenico PUBBLICO (quello privato esula dalle seguenti considerazioni essendo soggetto alla dipendenza da importanti fattori: il rapporto di "familiarità", i concetti di "privato", "domestico") può essere anatomicamente suddiviso in un atrio e un ventricolo: il primo è lo spazio d'ingresso, che possiamo definire un accumulatore della propria alterità umana, o biodiversità, rispetto agli altri utenti, cioè uno spazio ove la persona comincia a fronteggiare il proprio corpo, rievoca la responsabilità e il (presunto, in un ottica buddista:) controllo sulla appendice fisica e organica del proprio sè, in pratica fomenta la percezione del suo ego in virtù della propria carnalità.
Tuttavia è ancora uno spazio pubblico, l'anticamera della sublimazione dell'ego che è tipica, freudianamente parlando, dell'atto escretivo, che perdura anche in eta adulta.
Quindi è uno spazio ancora fastidioso e infastidito, è lo spazio dell'utenza PARZIALE .

Il secondo, complementare e non antitetico al primo, è un autentico "ovulo", un cronotopo regressivo, di dipanamento dell'intimità più recondita. E' lo spazio dell'utenza PURA.
Pensate a quando dovete urgentemente andare in bagno in un locale o in una stazione, in particolar modo quando non v'è coda, e non occorre attendere per l'utenza: residui psichici infantili di stampo freudiano ci fanno pregustare il piacere di quell'esperienza totalizzante, completiva della soddisfazione fisica, che sottende una gaio crogiolarsi nella propria essenza.

Potremo tracciare qui un paralleslismo con il rapporto Chiesa-Stato, Sacro-Profano, Convenzione-Mistero e così via: l'area pubblica dell'impianto igenico è ancora un rappresentazione simbolica delle pastoie della socialità, mentre la latrina vera e propria è una discesa nella dimensione più intrinseca di noi stessi (detto così suona un po' demonico, ma effettivamente, niente è più inquietante delle pulsioni sotterranee dell'umano, che impersonano l'io più genuino, la "vera natura": in giappo abbiamo una marea di vocaboli con questa accezione(non direi sinonimi) 正体(shootai)、正気(shooki)、本気(honki)、本性(honshoo) :)

Questo in linea di massima, un surrogato della spiegazione di cosa sia lo spazio igenico:)

Attenzione però, perchè è qui che subentrano alcune variabili da cui è impossibile prescindere per lo sviluppa della nostra tesi e che puntelleranno i binari distinti che :

All'alba dei tempi, l'uomo aveva il tachimetro a zero nella marcia della civilizzazione (bene, male?:) ma già manifestava grossolane, ahimè, differenze ontologiche (reali, supposte?:) >>>riscattando il dono delle facoltà intellettive (ammazza ce n'è voluto per affinarle), per il resto l'omeno era un buzzurro di prima categoria, un esemplare di camionista (senza discriminare la categoria), misto ubriacone, veneziano(per la parlata, non per discriminare la categoria:), ultrà-assassino-di-oggi, tute nere no global, gioventù marcia e via così...vi consiglio di guardare "La guerra del Fuoco" di Annaud del'81, interessante non solo per la tentata ricostruzione antropologico-storica quanto per l'insistenza sulla primordialità degli istinti (a volte sembra di vedervi i nostri bitorzoluti politici che se la suonano a colpi di clava, hah hah...c'è poco da ridere)

Insomma il poveraccio mezza ne "pensava" e due ne faceva, più senziente che cosciente:)

Di igiene manco si parlava e si cachicchiava e pisciacchiava ovunque senza ritegno:)yuhhu

Una cosa però era quella in cui godeva di più, chissà quale ,B) e ci dava dentro quanto più poteva sulla scia di una normalissima inclinazione animale ^v^

A un certo punto della sua storia (facendola breve perchè sennò....:) l'uomo della falange maschile ha intuito la necessità di proteggere la sua controparte femminile dalla sua animalità, cioè dalle sue inclinazioni più carnali, e ha forgiato il LIMITE (non il valore) dell'INTIMITA' della donna, che è ben diverso dal rispetto e dall'eguaglianza per cui purtroppo ancora si lotta: la donna comincia a vestirsi in un modo alternativo che protegga le sue parti più intime, sinonimo di fertilità, rinascita ecc...perchè si capisce che è la carnalità la leva della sensualità che estingue la ragione dell'animale uomo (mamma mia, mi incolpo del semplicismo estremo della suddette considerazioni, ma mi tocca stringere)

Tale limite viene di volta in volta valorizzato e standardizzato trasformando la percezione della vita igenica della donna, che diviene un processo sempre più delicato e complesso, fermo restando la centralità dell' aspetto fisiologico.

..va da sè la conclusione che per la donna lo spazio dell'intimità è secolarmente convenzionalmente più marcato, ritenuto inviolabile(sennò perchè si parla di violenza alle donne?) bla bla bla...

Come si collega sta digressione al filo precipuo del discorso?

Beh, la donna, in nome della preservazione della sua femminilità, sia essa manifestata con la protezione della sua peculiarità fisiche vuoi sulla scia di quanto instillato dalle convenzioni umane, ha evoluto un concetto di spazio igenico più fedele a quello canonico: cesso come spazio dell'assoluta intimità.

Quindi il curioso fenomeno del pellegrinaggio collettivo al cesso tipicamente femminile, che a questo punto sembra essere in contraddizione con quanto concluso, si spiega in realtà come una comunione, tra il gruppo femminino, del reciproco sentore di essere femminile, un' inconsapevole accettazione della propria alternativa carnalità.

In fin dei conti è una cosa molto tenera:) "Siamo donne e ne siamo fiere del tipo" ,B0..

Il maschio invece, da sempre emancipato da questa meccanica di preservazione dell'intimità, meno sentita, concepisce l'atto dell'andare in bagno in modo ancora primevo (senza ovviamente togliere alla categoria ,B) : minchia, mi scappa, la faccio e sono a posto.
Tant'è vero che la concezione dello spazio igenico maschile è più elastica di quella femminile: gli urinatoi sono uno affianco all'altro, si piscia in compagnia diciamo, senza troppi problemi!
Al massimo uno si fa le teghe perchè c'ha di fianco il Rocco Siffredi di turno che appena aperta la bottega splaffa direttamente sul trogolo di scarico l'arnese:) hah hah

Questa relativa indifferenza contribuisce a non sentire la necessità di esaltare l'atto dell'ascesi al bagno, di non condividerla e coauglarla in una sentenza di identità.

Volete esempi più strettamente legati al mondo nipponico?

Niente di più facile, dato che in fatto di spazi igenici il Giappo offre mirabilie:)
(Per questo vi rimando anche al link di Wikipedia nel post di Giullo che è esauriente sul tema)
La donna giapponese (e qui si che la convenzione sociale gioca un ruolo ancor più essenziale) ha evoluto una concezione dell'intimità particolarmente robusta (non controbattete giocandovela con la relativa libertà sessuale dei giapponesi, perchè essa è più regolarizzata di quanto sembri!) tant'è che è stata capace di stimolare la "fobia dello sciaquone":)

In Giappone, in un bagno per signore di pubblica utenza, vergognosissime e preoccupatissime di poter far udire "suoni":) compromettenti alle altre utenti, le ladies tirano lo sciaquone uno stramaro di volte, per garantire un effetto sonoro di copertura!! Non ci crederete ma questo ha comportato un serio problema di spreco di acqua pubblica! Fino a venti litri a utilizzo!Impressionante!!!

Morale, hanno ben pensato di inventare congegni elettronici da installare a fianco ai sanitari che riproducessero realisticamente, attivandosi a sensore o pressione, il suono dello sciaquone!°0°
Copertura perfetta e garantita!

Insomma la donna (giappa e non) esige una tutela molto severa della sua intimità

E per gli uomini? Qui me la gioco con l'esperienza personale!:)

Una volta m'è capitato di entrare in un bagno in uno dei favolosi megastore di ビッグカメラ (BIG KAMERA) che con ヨドバシカメラ (YODOBASHIKAMERA) costituiscono i piatti d'oro della bilancia del consumo giapponese di attrezzatura tecnologica, oltre che metà di pellegrinaggio per tutti gli stranieri che intendono farsi un' idea del giro d'affari che la tecnologia offre al mercato, pur in stallo, del Giappone nonchè delle proporzioni di acquisto-vendità che superano le nostre in rapporto 30-1 tipo.
Dico piatti della bilancia poi, perchè dal momento in cui ci si abitua a stare in Giappone e si comincia a vedere che gli occhi cominciano a immandorlarsi un pochetto, ci si può permettere anche di tifare per una o per l'altra fazione:)
Eravamo io e Max (in quel di HIbiya, precisamente, rintanati al Big data la giornata uggiosa tipica del 梅雨 TSUYU, stagione delle piogge) li intenti a frugare tra i cd, e ascoltare vari pezzi di prova..fu quella volta tra l'altro in cui rinvenimmo queste due oscenità:






Fu allora che avvertii il bisogno di un scaricare con una certa urgenza, e dopo essermi fatto indicare dal generoso addetto del Big dove fosse la toilette per gli uomini (e dopo che questi mi ci accimpagnò quasi fino all'entrata come da copione:), entrai in sto cessetto, che per la prima volta contro le aspettative non era nulla di eccezionale, straordinariamente grezzo e non proprio pulito!!! Sembrava un cesso da università appena pulito, di livello infimo per lo standard giapponese insomma:)
In più era strettissimo e obbligava ad accasciarsi in tipico stile giapponese con faccia rivolta verso l'impianto idraulico (chiunque abbia visto una latrina giappa sa bene che per una faccenda di praticità d'utilizzo la leva dello sciaquone è ad altezza ginocchio! Per pigrizia viene pigiata anche coi piedi:)
Beh, insomma dopo essermi detto un po' stizzato " èéma come? possibile?? eppoi siamo a BIG KAMERA, strano un cesso così poco curato! vebbè, proviamo anche sta nuova esperienza!:)>>>)
Comincio a fare acrobazie(che faro a malincuore a meno di rivelarvi:) per riuscire in quella dipserata impresa provando sulla mia pelle tutta l'inesperienza della posizione di cacatura giapponese, che è del tutto inversa, porco cazzo!!avere quel cazzo di sciaquone in faccia era uno spinoso problema, lo spazio di manovra si riduceva considerevolmente e sbattevo le ginocchia sulle pareti legnose della cabina! Mentre si faceva strada nella mia mente che io lì ero proprio fuori luogo, e che quel mezzo metro cubo di spazio era assolutamente inadatto ad una fisionomia occidentale, entra nel loculo attiguo al mio un personaggio(non sono riuscito a vederlo in faccia dopo l'allegra cagata in compagnia:)...sento il classico fruscio e sbottonamento così nitido che mi pareva che la parete separatoria manco ci fosse, e mi dico, "mah...vabbè...".....io la mia l'avevo già degnamente fatta, e me l'ero anche ammirata un pochetto talmente era maestosa (si si schifatevi voi, ma voglio vedervi...con la dieta giapponese non è facile raggiungere risultati da guinness sapete?forse è per questo che Toriyama ha così tanta simpatia per le cacche: quelle giapponesi saranno così kawaii, altro che i rudi corrispettivi occidentali), ma così tanto per fare, indugiavo su sta specie di cella di isolamento. Proprio quando decido di levare le tende (e le chiappe) dal postaccio, sussulto a sentire che il "vicino" comincia a fare sforzi inauditi accompagnati da effetti sonori campionati in un abile traccia!
Io, sconvolto, ascolto l'agonia di sto poveretto(che sapeva di avere uno di fianco, come poteva non saperlo, con due centimetri che ci separavano:) che amplificava sempre di più la sua ercolea fatica con mugugni e acuti deliranti!!! Lui da solo probabilmente, ricostruiva un tipico scenario sonoro sulle pendici alpine al tempo della prima guerra mondiale, con l'artiglieria austriaca che gruvierava il fronte veneto!

Il tutto senza un minimo di ritegno :)

E io che mi son sempre preoccupato di non rivelare la nostra superiorita intestinale ed escretiva...

Morale tutto sto casino per introdurre a questa foto, che è il mio tribute a questi ultimi fenomenali post igenici (non sono feticista è che mi sbrego troppo quando subentrano discorsi ad elevato concentrato di schisi 表(Omote=superfice, apparenza, facciata) / 裏(Ura="rovescio del broccato", ciò che sta dietro la facciata, ombra>>per estensione nucleo, verità, vera natura) vale a dire tra apparenza sottovalutata e potente realtà sottostante).


Ditemi voi..avete mai visto un cesso con il ghiaccio???????? Vi prego commentate se ne avete mai visto uno perchè io davvero ci sono rimasto secco all'impatto!!!

Questo è l'orinatoio del "Bridge" (http://www.bridgeyokohama.com/index2.htm) di "Rocohama" ロコハマ (la trascrizione giapponese di Locohama, "baia pazza", come viene chiamata Yokohama tra la gioventù reppettona scapestrata del 京浜, Keihin, la zona compresa tra Tokyo, Yokohama, la regione di Shonan e dintorni, in cui il J hip hop imperversa), un localino non proprio d'alta classe ma non certo scadente. Diciamo che il locale in sè merita, indipendentemente dal tipo di musica che uno ascolta: salottini privati e insonorizzati con poltrone apparentemente comode, spazio accettabile...prezzi fuori portata per la roba da bere (una bottiglia d'acqua dal distributore 200 yen, non so al banco..), ma se volete andare a vedere a quale risultato può arrivare la sapiente e talvolta folle arte assimilatoria dei giapponesi, nonchè calarvi nel palco della gioventù nipponica più stravagante e modaiola andateci!
Vedrete con i vostri occhi copie semiautentihe di busta Rhymes o Lil john giapponesi 8presto ve ne parlerò)!
Occhi aperti e testa sulle spalle..sempre!!!però!...non si sa mai:)

Sta di fatto: perchè il ghiaccio sul cessooOooOoOooOOOOO??!!????


E c'è di più!! i camerieri del locale, per enfatizzare ancora di più la trovata, usavano i recipienti per il ghiaccio per tenere in fresca lo champagne per "ricaricare" l'orinatoio, ogni qualvolta esso si liquefacesse sotto il getto bollente dell'urina!!! ma dico...siamo fuori!! io non ho mai sentito di una cagata simile!!!

Ad ogni modo...motivo per cui hanno avuto sta bella pensata?:)

Dato che sono giapponesi 8e della specie cazzara:), è molto difficile immaginare una motivazione che va al di là del semplice gusto per la stravaganza e per il suo potere innovativo e libidinoso che l'operazione ha in sè: io la mia ipotesi l'ho fatta...quando urini sul ghiaccio puro, lo sbalzo termico oscilla tra gli 0° gradi e i 33° centigradi circa all'istante del contatto e il ghiaccio comincia a scoppiettare piacevolmente:).....




Cesso primordiale giapponese! EH?

allora??

Guardate che esempio di architettura neolitica d'alto livello!! E il tocco di classe? quel mirino tracciato in grande stile??hah hahhaa!!

Beccato tra le fronde del tempietto di Hayama(dov'era casa nostra, sigh..) sulle rive del mare della baia di Shonan!!!

Pensate: mare, cullati dal suono di docili onde e dallo stormire delle frasche di palme e abeti(??), all'ombra dei tetti MOKOSHI del tempio e col sedere che vibra, accompagnado la soave melodia con squisite flatulenze...

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"Oops, I..did.. it again!!" ...

Queso post potete anche sommergerlo di insulti e ortaggi putrescenti dato che c'entra davvero una tega...:) vabbè ma mi sono sfogato!

Eppoi qualcosa di Giapponese c'è! E anche stupefacente!

2 commenti:

マックス ha detto...

Al solito post lunghissimo, ma godibilissimo :D.Geniale!

Giulio ha detto...

Mi hai conciliato nonnina, veramente.
Grazie