11.12.2007

Il mondo fluttuante 2

(Per chi si fosse perso le puntate precedenti trovate l'elenco QUI.)
Continuando l'escursione in questa antica scuola ho capito che l'erba del vicino è veramente più verde:
Il giardino del kodokan Alcune immagini del giardino esterno e un cortile interno.
Una cosa che sempre ha colpito l'animo è stata la natura che in templi , santuari, scuole e chi più ne ha più ne metta, è stata imbrigliata e portata alla massima rappresentazione di quello che essa è: spontanea rivelazione della grandiosità della vita.
Infatti, pur essendo importante in quasi tutte le scuole filosofiche orientali il rapporto con l'impermanente e con l'illusione della realtà, molto spesso anche i più grandi maestri avevano piacere nel soffermare lo sguardo in un bel giardino.

In giardini giapponesi però non è semplice vedere il brutale controllo che sempre un giardiniere è costretto ad usare sulla natura, come invece ci ritroviamo ad ammirare in un giardino all'inglese.
L'erba tagliata è sempre presente, ma per il resto le forme vengono sempre dettate dai componenti naturali, e mai dalla forma di una cesoia. E' possibile quindi notare, camminando sulle sconnesse pietre del giardino, angoli dove la vegetazione sembra spinta all'estremo della sua improvvisazione:Altre cose che si potevano trovare in questo giardino da meditazione, camminando tra le pietre sconnesse nell'erba, erano un piccolo boschetto di bambù, che oltre a raffigurare la resistenza alle avversità, propagava un suono unico e particolare, quando il vento faceva battere tra di loro le fitte canne.

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