11.23.2007

Accoglienza in Giappone

Devo dire che mentre sapevo essere aspettato, non avevo piacere nel compilare il biglietto di ingresso con scritto luogo, come e dove del mio soggiorno (oltre che i dati che di li a poco avrebbero letto nel mio RFID del mio sfavillante passaporto), ma questo può andare bene: per precauzione avevo scritto i miei dati anche al sito degli affari esteri, inerente alla mia rintracciabilità in caso di calamità naturale, anzi, ve lo consiglio pure a voi:

http://www.dovesiamonelmondo.it/

I controlli a Narita hanno il pregio, per i più fortunati, di essere paragonati a quelli di heathrow (Link inglese solo, vi spiegano che se vi siete vestiti male ci perderete mezza giornata, oltre che virilità, pazienza e diritti), quindi tutto va che è una meraviglia, già coccolato da quello che ho scoperto essere la normale attenzione al servizio che i Giapponesi offrono.
Pure l'imbarco, successivamente, si dimostrò veloce e simpaticamente accattivante, grazie alla vecchietta che frugò la mia valigia in pubblico, ma si sa, le vecchiette si fanno perdonare tutto...

Ora mi voglio concentrare su quello che sta succedendo in giappone, che corrisponderà alla mia o vostra prossima esperienza di viaggio.
La linea di base è quella che max ha esposto con il questionario: all'ingresso nel paese verrete schedati, con foto ed impronte. Sottoposti a verifica nei server del ministro degli interni giapponesi, memorizzati come gaijin al quale è stata offerta l'opportunità di stare nel più sicuro stato del mondo.

Non ho nulla da nascondere, posso mostrare loro anche la sgommata delle mutande senza problemi no?

Magari! I vari problemi identificati sono molteplici:
  • Problemi generici nel mantenere un'assoluta sicurezza dei tuoi dati personali nel procedimento controllo passaporto (il vostro RFID con tutti i dati può essere letto a distanza da maleintenzionati), memorizzazione foto ed impronte, invio al server, contenimento e protezione dei dati immagazzinati.
  • Controllo fin troppo assomigliante ad una semplice reintroduzione della legge di schedatura sugli immigrati, in vigore fino al 2000, questo per dire, sei straniero, puoi delinquere.
    http://www.asahi.com/english/Herald-asahi/TKY200711190342.html
  • Il punto sopra vale in quanto non v'è richiesta ai giapponesi di effettuare tale schedatura, e che il terrorismo in suolo giapponese esiste, ma è condotto e controllato da Giapponesi.
  • Altri ed eventuali che spero di non dover sperimentare (come la macchina fotografica che non riesce a prendere la foto di persone più alte della media giapponese, vietato l'ingresso a band musicali di grosso calibro in passato entrate senza problemi, etc etc )

7 commenti:

Claudia Casu ha detto...

Più che altro sono molto preoccupata perché, dopo 12 ore di volo, la mia messa in piega potrebbe essere stata irrimediabilmente compromessa... ^^

Ma tu tra quanto parti? Poi ci fai sapere com'è andata. Spero che le procedure si adattino presto ai più alti standard di velocità nipponica (anche perché dopo poche ore dall'atterraggio avrò un appuntamento a Shibuya e GUAI se mi fanno tardare!!!).

マックス ha detto...

Mi chiedo che messa in piega elaboratissima tu abbia! :D.Ho cambiato il nome al link come richiesto, grazie per essere passata di qui :).
Io (che sono Makkusu) in Giappone conto di partire per la primavera..e sicuramente sono convinto che avranno, per allora, trovato un modo per abbreviare i tempi...anche perchè poi ne va anche della mia, messa in piega! ;)

ノンニナ ha detto...

Kazu ho letto un po' del tuo bloggone!
vai anche tu a vederlo max

http://www.kazu-kura.blogspot.com/

Comunque ripeto di stare tranquilli! Mi spiace per chi parte in sto periodo infausto però se verrà ufficializzata la procedura vedrete che l'organizzazione non potrà che tornare ad essere impeccabile (meglio comunque se non va in porto:)

Il problema rimane solo su questa miope discriminazione nell'atto dei controlli non imposti ai giapponesi...e su questo che bisogna discutere

マックス ha detto...

..Nonnina un pò arteriosclerotica..se è linkato è perchè un po l'ho già letto..no?Ringraziavo apposta per essere passata da ste parti anche lei ;D
Comunque la butto lì.Abbiamo vissuto in prima persona il grado di sicurezza che il Giappone offre a chi ci vive.Questo forse non rende meno miope il fatto che i controlli siano incentrati sugli stranieri?Insomma,al Giappone e i Giapponesi ci pensano già mi sembra più che bene, ora pensano agli stranieri.Diverso sarebbe se la situazione "attacchi terroristici" là fosse insostenibile, ed a questo facessero ricorso attuando una stramba politica di prevenzione destinata allo straniero, ignorando i problemi interni.Ma non mi sembra così,o sbaglio?

Giulio ha detto...

Max, possiamo fare finta di non vedere il grado di propaganda atta a stabilire l'ordine sociale attuata in Giappone.
Quando questa va a inficiare diritti fondamentali (come quello della uguaglianza sociale tra gli uomini atta ad abolire le discriminazioni) tutti dovrebbero pensarci; non possiamo cambiare nulla, ma possiamo continuare a pensare lo stesso.

ノンニナ ha detto...

hah hah! non aspetto mai che la pagina si carichi del tutto e non ho visto il link :)

Claudia Casu ha detto...

Ragazzi, sono veramente lusingata dalle vostre attenzioni.
Riguardo al topic. La mia metà nipponica tende ad autorassicurarsi sulla legittimità delle nuove procedure e si ripete che i risultati saranno sicuramente positivi; quella sardonuragica, invece, non riesce ad ignorare la parola "discriminazione" e, ormai rassegnata, si prepara ad essere... schedata. Sigh.